Archivio storico

Sergej Prokof'ev, Cenerentola, boozetto di Sergio Falleni (12º Maggio Musicale Fiorentino 1949)

Gian Francesco Malipiero, Antonio e Cleopatra, figurino di Gino Carlo Sensani (4º Maggio Musicale Fiorentino 1938)

Giovanni Piombanti Ammannati, Manifesto per il 1º Maggio Musicale Fiorentino 1933

Giuseppe Verdi, Aida, Amneris: ornamento da testa con pendenti laterali (Donazione Ebe Stignani)

Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino deve il suo nome al prestigioso Festival del Maggio Musicale, il più antico in Italia, primato che in Europa condivide con quelli di Salisburgo e Bayreuth.

Fondato – dopo la nascita della Stabile Orchestrale Fiorentina del 1928 che presto divenne una delle orchestre più importanti di Europa – nel 1933 a Firenze, acquisisce subito una forte e importante vocazione internazionale. Il Festival si afferma prestissimo come un centro nevralgico di divulgazione della grande cultura musicale europea indicando, proponendo e poi anche affermando vie nuove e inedite, nel repertorio così come nelle composizioni contemporanee, di una visione generale di fare spettacolo coinvolgendo in modo interdisciplinare tutte le arti performative.

L’Archivio del Maggio conserva un valore incalcolabile composto da quasi 13mila tra bozzetti, figurini disegnati e realizzati da alcuni degli artisti più importanti del Novecento come per esempio Guttuso, De Chirico, Sironi, Savinio; questi e molti altri caratterizzano il patrimonio – quasi incredibile – del Teatro che è a disposizione sia degli studiosi che degli appassionati del Teatro, sia ai semplici curiosi. Sono conservati in quasi mezzo chilometro di scaffali più di 100mila documenti a partire dal 1928 fino alla più recente contemporaneità, un migliaio di manifesti tra cui 200 prodotti da artisti di fama internazionale, circa 300 modellini, maquette, plastici, e tutta la serie completa degli autografi e dei programmi di sala.

L’Archivio del Maggio non può essere considerato come un luogo “chiuso”, un luogo dove si entra solo per studiare il passato, ma è uno spazio espositivo dinamico e di consultazione su due piani che continua a vivere quotidianamente insieme al teatro, continua a ricevere documenti, materiali nuovi  e delle nuove produzioni; riceve le donazioni come quelle dei costumi di scena offerti al Maggio da Renata Tebaldi o da Ebe Stignani e che sono esposti a rotazione assieme ad altri cinquanta di interesse storico.

Consulta l'archivio